Innanzitutto la definizione di veranda è la seguente: è una terrazza o un balcone chiuso mediante un telaio (in acciaio, alluminio o legno), che può avere vetrate e può essere meglio definita come quel locale o spazio coperto, spesso realizzato sul balcone del proprio appartamento al fine di ampliare la superficie da sfruttare, chiuso sui lati da superfici vetrate, mediante elementi impermeabili e trasparenti, che si possono aprire interamente o parzialmente.
Per edificare un simile manufatto occorre un titolo abilitativo edilizio, in quanto la sua costruzione comporta delle modifiche sia a livello strutturale, sia nella sagoma, nel prospetto e non ultimo un aumento della volumetria totale dell’edificio a cui si riferisce.
Non è importante che per la sua realizzazione siano stati usati materiali leggerissimi o trasparenti e nè che siano facilmente rimovibili, infatti dove c’è chiusura del balcone, anche parziale , siamo in presenza di una veranda che necessita di titolo abilitativo preventivo.
Il titolo abilitativo è un idoneo permesso di costruire, in quanto la veranda come già detto implica un aumento di volumetria, non può essere considerata una pertinenza, nè un opera di manutenzione di qualsiasi genere ed è quindi sempre soggetta a concessione edilizia(vedi permesso di costruire).
Occorre infine avere anche il consenso del proprietario del balcone soprastante come recita la sentenza del Consiglio di Stato n. 6593 del 26 luglio 2022.
Infine a conclusione del provvedimento, il Consiglio di Stato aggiunge che l’ente locale interessato al rilascio del titolo edilizio, ossia il Comune, deve sempre assicurarsi che chi la richiede abbia rispettato i diritti dei privati, terzi interessati dall’opera che si intende autorizzare.
Porto San Giorgio li 24/09/2022
392/1327360