Ufficialmente si chiama Decreto-Legge n. 69/2024 ed è entrato in vigore il 30 maggio 2024 con l’obiettivo di semplificare le procedure e sanare quegli immobili che abbiano piccole difformità edilizie.
Il decreto permette di regolarizzare diversi tipi di interventi edilizi realizzati senza titolo o in parziale difformità dalle norme vigenti:
Modifiche interne: realizzazione di nicchie e soppalchi, aperture di finestre e porte interne, spostamento di tramezzi.
Opere esterne: balconi, tettoie, pertinenze agricole, piccole piscine, verande.
Irregolarità degli edifici : nei materiali o nella finitura di elementi esistenti precedentemente, difformità nelle dimensioni.
Per sanare le difformità la procedura è semplice e prevede la presentazione di una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) a tramite un tecnico abilitato.
La CILA deve essere corredata da una relazione tecnica che descrive l’intervento e ne dimostra la conformità alle normative urbanistiche e di sicurezza.
La scadenza per presentare la CILA è fissata al 30 settembre 2025.
Il costo della sanatoria varia in base all’entità dell’abuso e alla categoria catastale dell’immobile.
Sono previste due diverse sanzioni:
Una sanatoria semplice per difformità lievi ed il cui l’importo è pari al 10% del valore di ripristino dell’immobile ed una sanatoria con oblazione per difformità più consistenti il cui importo è pari al 30% del valore di ripristino, con possibilità di riduzione fino al 50% in caso di opere di demolizione e ricostruzione.
Ma forse la cosa più importante è il cambio forse epocale nella regolarità urbanistica dell’immobile che fino al 29/05/2024 era legato alla doppia conformità, ossia l’immobile per avere una sanatoria edilizia doveva avere un titolo legittimo al momento della sua costruzione ed un titolo legittimo al momento della presentazione della domanda.
Invece il decreto salva casa limita la doppia conformità solo ai casi gravi di abusi edilizi come la mancanza del permesso di costruire o in caso di importanti difformità realizzate al permesso di costruire.
Un’ altra cosa importante è la possibilità di sanare soffitte e sottotetti finora non considerati abitabili.
La normativa attuale, prevede che la superficie minima per rendere abitabile un monolocale sia pari ad almeno 28 metri quadrati per una persona e almeno pari a 38 metri quadrati per due persone.
Il pacchetto di emendamenti presentato dalla Lega, invece, modificherebbe tali limiti dagli attuali 28 metri quadrati a 20 per una persona e da 38 a 28 metri quadrati per due persone.
Il decreto inoltre prevede una moratoria anche per l’altezza degli immobili.
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Porto San Giorgio li 15/06/2024
392/1327360
