Recentemente ha fatto molto discutere appunto la Direttiva Energetica Europea che, cosi come formulata sancisce che tutte le unità abitative, dovranno raggiungere la classe energetica “E” entro il primo gennaio 2030 e poi gradualmente arrivare ad emissioni zero fra il 2040 e il 2050.
La prassi che porta alla definitiva approvazione della direttiva, ha tempi ancora lunghi, con diversi passaggi prima al parlamento europeo e poi con i vari governi nazionali.
Cosi come formulata, la norma rappresenta una follia, se consideriamo che almeno l’80% delle case presenti nel nostro paese hanno una classificazione molto bassa, anche considerando che ci sarebbe l’esenzione per alcuni immobili di particolare valore storico.
Questa norma, comunque comporterebbe un esborso economico di notevole portata per quasi il 70% delle famiglie italiane, quelle appunto che sono proprietarie di un immobile, in pratica una patrimoniale con costi esorbitanti.
Se è vero che gradualmente bisogna portare gli immobili ad una classificazione Green e sostenibile, allo stesso modo NON è possibile pensare di farlo in modo coattivo.
Fortunatamente, è stata tolta dal testo l’assurda norma che prevedeva l’impossibilità di vendere o affittare un immobile nel caso non vi fossero i requisiti energetici richiesti, delegando ad ogni singolo paese europeo la scelta su quali sanzioni applicare.
Porto San Giorgio li 28/01/2023
392/1327360