Per la maggior parte delle persone che devono acquistare casa, una delle cose più difficili è disporre dei fondi necessari a coprire le spese residue dell’acquisto casa.
Infatti come abbiamo visto in articoli precedenti, le banche possono erogare al massimo, l’80% della spesa necesaria all’acquisto dell’immobile dato in garanzia.
In pratica chi vuole acquistare una casa da 100.000 euro deve possedere almeno 20.000 euro da versare al venditore, con in aggiunta i fondi necessari per le altre spese(spese per il mutuo, per il rogito notarile, eventuale agenzia immobiliare, eventuale broker mutui).
Per ovviare a questi ostacoli si può ricorrere alla fidejussione di qualche parente o amico oppure mediante polizza assicurativa apposita( molto costosa in genere).
Allo stesso modo c’è chi invece in accordo col venditore, preferisce dichiarare alla banca e in atto pubblico un prezzo maggiore.
Esempio:
se davanti al notaio invece che dichiarare 100.000 euro si dichiarano 125.000 euro, il mutuo che la banca eroga è pari a euro 100.000, quindi in grado di coprire l’intero costo dell’acquisto.
Sembrerebbe una pratica tutto sommato “quasi” normale.
La banca eroga il mutuo avendo in garanzia l’immobile, il venditore è contento pur di vendere il suo immobile, l’acquirente è felice visto che riesce ad acquistare senza impegnare i fondi personali che possono essere dirottati su altre spese.
Dimenticando comunque che l’immobile viene sopravvalutato, che la rata da pagare è maggiore e a volte non si riesce poi onorarla fino alla fine, col risultato che molti degli immobili sopravvalutati poi finiscono all’asta.
Questa pratica molto in voga negli anni 2007-2008 sta tornando di moda recentemente, dato il fatto che le banche tendono ad accettare la somma che viene loro dichiarata.
Diciamo subito che dichiarare un prezzo gonfiato al notaio per ottenere un mutuo di importo maggiore, consegnando al notaio assegni che non vengono incassati oppure somme che vengono restituite dopo l’atto notarile, configurano un doppio reato:
– Truffa nei confronti della banca, reato che prevede fino a tre anni di reclusione
– Dichiarazioni false in atto pubblico, reato che prevede fino a due anni di reclusione
A questo si aggiungono sanzioni amministrative pari a Euro 10.000, con accertamento dell’agenzia entrate sui valori dichiarati in atto notarile, senza la copertura della tassazione sul valore catastale (in pratica si pagherebbero le tasse di acquisto non sul valore catastale ma sul prezzo dichiarato al rogito).
Dei reati sopra descritti ne rispondono sia acquirente che venditore, ma anche agenzia immobiliare compiacente e il broker mutui compiacente.
Porto San Giorgio li 22/04/2023
392/1327360